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Buonasera,
A dic.20xx in Ass.Straord. si delibera -su richiesta di un condomino disabile in carrozzina- il cambio porte interne cabina ascensore con funzionamento semi-automatico orizzontale. Le porte interne avevano una “finestra” per  vedere all’esterno.
I lavori vengono svolti dal YY al XX/XX/XX e già il 18/H  noto che le porte interne sono chiuse (senza finestra): l’operaio risponde che sta eseguendo il lavoro commissionato e che il mio problema di claustrofobia (causato per l’assenza di veduta esterna) è solo un problema di testa. Contatto  telefonicamente l’Azienda preposta ai lavori e l’impiegata mi conferma che le porte interne hanno le finestre come quelle preesistenti.
Il 19/Y a termine lavori e possibilità di utilizzo ascensore  verifico, purtroppo, che le porte sono interamente chiuse (senza veduta) e che  sono a soffietto .
Si avvisa subito l’amministratrice che tergiversa senza dare risposte esaudienti (per le porte a soffietto anziché scorrimento orizzontale dice che era stato interpellato solo il condomino disabile); inoltre  le viene richiesto preventivo per verifica  lavori (ad oggi non ancora pervenuto).
Nei giorni seguenti  contatto anche il commerciale dell’Azienda per avere il preventivo: lo ricevo e non vi sono scritte specifiche particolari sulle porte.
Il commerciale dell’impresa riferisce che da parte dell’Azienda non c’è stato alcun errore nell’esecuzione dei lavori e se c’è stata una mancanza  è da imputare al condominio che  non ha fatto richiesta specifica; quindi propone un nuovo preventivo per la modifica delle porte interne che, a parere del commerciale, deve essere a mio carico in quanto è un mio problema.
Vorrei quindi sapere  chi deve farsi carico delle spese per la modifica e, nel caso l’errore sia dell’Azienda, il percorso che il condominio deve seguire per far fare la modifica senza aggravio di costi ulteriori.
Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.

Buongiorno,
da quanto dice, il preventivo fornito dall’impresa non specificava nulla riguardo la presenza di finestre sulla porta a soffietto, e quindi, a meno che non spuntino altri documenti (una mail potrebbe bastare), è il condominio e non l’impresa che dovrà pagare l’ulteriore modifica.
Lei può chiedere questa modifica all’assemblea o direttamente all’amministratrice (che è obbligata a farla eseguire il prima possibile perchè non si può togliere a un condomino la possibilità di usufruire di un servizio condominiale).
Il condominio può poi eventualmente richiedere che il costo della nuova modifica sia addebitato a lei se la delibera di esecuzione lavori indicava chiaramente (anche per deduzione) che le nuove porte non avrebbero avuto una finestra, ovvero se lei aveva mancato di comunicare per tempo all’amministratrice la sua fobia.
Cordiali saluti,
Parolini

 

Vedi anche
Come suddividere le spese dell’ascensore?

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