Questa domanda mi è stata posta da un conoscente al Bar, davanti a una copia del Giornale di Vimercate che parlava del caso della amministratrice di Arcore che avrebbe creato nei condomini da lei amministrati un ammanco compreso tra 250.000 e 500.000 € (nei diversi articoli le cifre riportate sono un po’ ballerine).
La domanda che sorge è naturale, come possono i condomini prevenire casi del genere?

Prima di tutto permettetemi di dire che la gran parte degli amministratori condominiali è ovviamente onesta: molte volte si entra in contrasto con l’amministratore perchè questi prima di fare ciò che richiede un singolo condomino deve seguire quanto prescritto dalla legge (o la sua interpretazione più comune o più sensata), dal regolamento di condominio o dalla maggioranza degli altri condomini; oppure si entra in contrasto con l’amministratore perchè la si pensa in modo diverso o perchè l’amministratore semplicemente sbaglia in buona fede e non sempre è facile che lo ammetta. In tutti questi casi la tentazione di dare del ladro all’amministratore è forte, e purtroppo casi come quello di Arcore danno ragione a chi si fa tentare.
Si fa presto a dire che tutti gli amministratori sono ladri e così non ci si avvede delle differenze tra un amministratore che ha redatto una parte del rendiconto in modo non chiaro ai non addetti e quello che invece utilizza un rendiconto poco chiaro perchè desidera prendere il volo con il gruzzolo. In altre parole se si dice che tutti gli amministratori sono ladri si dipinge una notte nera dove tutte le vacche sono nere e non se ne viene più a capo.

Detto questo, un metodo pratico e facile per evitare che l’amministratore incassi le rate senza pagare bollette e fornitori è quello di farsi consegnare gli estratti conto trimestrali del conto corrente, così da verificare che le rate siano incassate su quel conto corrente e che si stiano pagando bollette e fornitori. Infatti tra le poche novità introdotte dalla riforma del condominio (approvata nel 2012 ma entrata in vigore nel 2013) è che tutti i soldi del condominio debbano passare da un unico c.c. (art. 1129 comma 7).
Se tale documento non viene consegnato entro qundici giorni, occorre richiedere subito un’assemblea ai sensi dell’art. 66 disposizioni attuative del codice civile mettendo all’ordine del giorno sia la discussione sulla situazione contabile del condominio sia la revoca dell’attuale amministratore e la sua sostituzione.
Teseo Parolini

Teseo Parolini
https://studio-pieffe.com/
Studio Pieffe: l’amministratore condominiale
a Bellusco, Bernareggio, Carnate, Vimercate, Arcore, Monza e Milano